promozione salute psicofisica – Dott.ssa Donatella Valsi https://www.sentirepsicologia.it Psicologa Clinica - Individuale e di Coppia - Roma Nomentana - Montesacro - Guidonia e Online Sat, 08 Jul 2023 16:14:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://i0.wp.com/www.sentirepsicologia.it/wp-content/uploads/2019/12/cropped-profile.png?fit=32%2C32&ssl=1 promozione salute psicofisica – Dott.ssa Donatella Valsi https://www.sentirepsicologia.it 32 32 170221724 Professionisti della Salute & Sessualità: cosa emerge dai pazienti? https://www.sentirepsicologia.it/2023/07/08/sessualita-sanitari/ Sat, 08 Jul 2023 16:13:10 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=2104  La divulgazione di questo articolo è quello di comunicare ciò che è emerso mediante un questionario ad hoc sulla sessualità rivolto ai professioni sanitari

Sessualità: cosa emerge dai pazienti?

Dott.ssa Donatella Valsi – Psicologia della Sessualità

Ho creato un questionario ad hoc sulla sessualità e diffuso online rivolto ai miei colleghi psicologi ed agli altri professionisti sanitari che lavorano nell’ambito sessuologico con l’obiettivo di raccogliere le informazioni utili per ampliare e migliorare i servizi della salute psicofisica in questo specifico ambito d’intervento.

Lo scopo di questo articolo è quello di illustrare e diffondere ciò che è emerso; mi auguro che la sua divulgazione possa essere benefica al lettore, alla sua personale conoscenza; in particolare, auspico che chi opera in questo settore possa trarre ulteriore ispirazione e motivazione nella lettura di questo articolo affinché si risponda sempre meglio ai bisogni, alle necessità in campo sessuologico.

Ho diffuso il questionario “”Professionisti della Salute & Sessualità” in modalità online attraverso i social network(gruppi specifici su fb,telegram e instagram) nel 2023, specificamente a fine maggio,i primi di giugno. 

Pubblico di seguito i dati dei partecipanti.

Dati dei partecipanti:

Hanno compilato il Questionario sulla sessualità 34 professionisti sanitari (la maggioranza rappresentata da psicologi-psicoterapeuti; elenco le altre professioni che hanno partecipato: Logopedista, Ostetrica, Urologo-Andrologo, Riabilitatrice del pavimento pelvico e Psichiatra)

La maggioranza dei professionisti lavora in centro e nord Italia con una minoranza al sud.

La loro età è compresa dai 27 ai 50 anni, con prevalenza del sesso biologico femminile( 28 donne tra i partecipanti).

La maggioranza  ha indicato di collaborare con altri professionisti sanitari, con centri clinici e/o associazioni. 

Solo 5 di loro lavorano in modalità online. 

Sono consapevole del limite di questo sondaggio che ho diffuso: Il campione non è rappresentativo dell’intera comunità professionale per il numero molto ridotto dei partecipanti ma penso che possa comunque offrirci un iniziale sguardo d’osservazione per comprendere ciò che si verifica all’interno degli studi clinici sia privati che pubblici.

Iniziali riflessioni sui dati emersi: 

Voglio avvalermi di questo spazio per evidenziare alcune domande ed osservazioni che sono emerse analizzando ciò che è emerso con l’obiettivo di invitare il lettore a fare altrettanto al fine di stimolare future iniziative.

Sono emersi secondo la mia personale osservazione due dati molto importanti da studiare in modo più approfondito in avanti (e da migliorare) – tenendo sempre in considerazione il numero limitato dei partecipanti : la posizione geografica dove lavora il professionista e la modalità svolta per offrire il proprio servizio.

La maggioranza di loro lavora in centro e nord Italia e solo 5 su 34 offrono la propria professionalità in modalità online.

Le domande che mi pongo sono :

“E’ possibile e/o necessario migliorare ed incrementare i servizi in ambito sessuologico al sud italia, nelle isole e in modalità online?”

“ La modalità online può essere utile per la popolazione in generale per questioni legate alla salute sessuale (quali potrebbero essere i limiti ed i vantaggi ?” 

***per rispondere meglio a questa domanda, ho diffuso un altro questionario rivolto a tutti, pubblicherò i dati emersi successivamente

Perché la Sessuologia? 

Ho chiesto ai partecipanti come e perché si sono avvicinati a questo specifico ambito d’intervento con il fine di comprendere più approfonditamente la loro scelta e se la motivazione possa influenzare tuttora la professione. 

Elenco sintetizzando di cosa hanno indicato:

  • Interesse,
  • Problematiche vissute in prima persona,
  • approfondimento formativo,
  • curiosità,
  • passione,
  • provocazione,
  • importanza per la salute,
  • per affrontare il personale modo di vedere la sessualità ed il pregiudizio,
  • valorizzazione della diversità nelle sottoculture underground.

Molti di loro hanno approfondito questo specifico ambito di intervento perché valutano la

“Sessualità come un aspetto fondamentale per la salute psicofisica” :

viene toccata durante le sedute di consulenza psicologica, di psicoterapia individuale e di coppia e in ambito medico e riabilitativo.

Questo aspetto è confermato mediante gli studi e le ricerche scientifiche pertanto è importante promuovere la sessualità in ogni sua sfumatura e peculiarità.

Problema sessuale maggiormente riscontrato:

Ho voluto indagare quale sia il problema maggiormente lamentato da parte dei pazienti negli studi clinici; elenco di seguito le macro aree emerse in ordine decrescente:

  • Disfunzioni sessuali maschili(maggioranza di risposte),
  • Disfunzioni sessuali femminili,
  • LGBTQIA+,
  • Disturbi mentali e sessualità,
  • Sterilità/Infertilità,
  • Questioni legate all’adolescenza

Queste sei macro-categorie sono quelle che hanno avuto più voti da parte dei partecipanti.

Altri temi emersi:

● Problemi legati alla menopausa,

● Problemi oncologici, disturbi parafilici, problemi legati al pavimento pelvico, contraccezione(stesso livello di maggioranza)

● Malattie a trasmissione sessuale

Utilità per…

Queste informazioni emerse possono essere utili a noi professionisti sanitari ma anche alle persone:

✅ Per te che sei un professionista e vorresti iniziare/approfondire lo studio della sessuologia, comprendere quali sono le questioni, i problemi di maggiore interesse per la popolazione in generale;

✅Per divulgare e sensibilizzare le persone alla salute sessuale (“posso non considerarmi l’unico al mondo che soffre ad es.di eiaculazione precoce,ci sono altre persone e ciò può essermi d’aiuto”)

✅ Porsi altre domande;per esempio sulla base dei dati emersi: “Gli uomini rispetto le donne chiedono con più facilità aiuto ad un* psicolog* per la sessualità?”

Ringrazio tutti i partecipanti;la vostra partecipazione è stata per me importante.

Visualizza il Carosello su Instagram

Dott.ssa Donatella Valsi

Psicologa Clinica – Individuale e di Coppia – Roma Nomentana – Montesacro – Guidonia e Online

]]>
2104
E’ possibile promuovere il senso di sicurezza ? https://www.sentirepsicologia.it/2021/12/06/il-senso-di-sicurezza/ Mon, 06 Dec 2021 17:31:11 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=1461 L’articolo esplora il senso di sicurezza facendo riferimento alla teoria polivagale, la quale ha dato importanti contributi per fornirci una maggiore comprensione alle nostre reazioni in situazioni di pericolo
Promuovere la sicurezza psicologa roma online

sicurezza

Che cosa determina il modo in cui due persone reagiscono l’una nei confronti dell’altra quando si incontrano?

Questa risposta iniziale è determinata dall’apprendimento proveniente dalla cultura, dalle esperienze familiari e/o da altri processi di socializzazione?

Oppure questa risposta è l’espressione di un processo neurobiologico programmato proprio nel DNA della nostra specie?

Se la risposta ha una base neurobiologica, ci sono caratteristiche specifiche nel comportamento dell’altra persona che innescano sentimenti di sicurezza, amore e conforto oppure sentimenti di pericolo?

Perché alcuni bambini si coccolano e si abbandonano calorosamente agli abbracci mentre altri si irrigidiscono e respingono questo stesso approccio?

Perché alcuni bambini sorridono e sono coinvolti attivamente con una nuova persona, mentre altri evitano lo sguardo e si ritirano?

(Se vuoi saperne di più su come costruiamo le relazioni interpersonali, clicca qui)

Hai mai fatto queste riflessioni?

La scienza può fornirci delle risposte a queste domande…Vediamolo insieme…

Ognuno di noi, immerso nel mondo,elabora le informazioni provenienti dall’ambiente attraverso i sensi (gusto,olfatto,vista,udito,tatto);

il nostro sistema nervoso valuta continuamente la possibile presenza di un pericolo per salvaguardare la nostra incolumità.

La Neurocezione

Un sistema subconscio per rilevare minacce e sicurezza

 E’ stato coniato il termine “neurocezione” per descrivere come i circuiti neurali distinguano se le situazioni o le persone sono sicure, pericolose e sono una minaccia per la vita.

Ha origini in parti primitive del cervello senza la nostra consapevolezza cosciente.

Il riconoscimento di una persona come sicura o pericolosa attiva comportamenti pro-sociali o difensivi neurobiologicamente determinati.  Anche se potremmo non esserne consapevoli…

La Neurocezione, il nostro sistema di sicurezza

Questo sistema può spiegare il perché un bambino reagisca amorevolmente a chi si cura di lui ma piange di fronte a un estraneo; o perché apprezzi l’abbraccio di un genitore e veda lo stesso abbraccio da parte di un estraneo come un aggressione.

(Rispondendo alle domande iniziali a questo articolo).

Quando il nostro sistema di sicurezza non si sente al sicuro…

Una neurocezione scorretta può essere alla radice di molti disordini psichiatrici, quali autismo, schizofrenia, patologie ansiose, depressione e disturbo reattivo dell’attaccamento (RAD).

Cosa succede in noi (e in altre specie) difronte ad un pericolo?

Il nostro corpo ha già iniziato a livello neurofisiologico una sequenza di processi neurali che facilitano comportamenti adattivi di difesa come “lotta, fuga o immobilizzazione”.

Il sistema nervoso di un bambino (o di un adulto) può riconoscere il pericolo o una minaccia mortale allorchè il bambino entra in un nuovo ambiente o incontra una persona estranea.  

A livello cognitivo,in alcune circostanze, potrebbe non esserci alcun motivo per essere spaventati. Ma spesso, anche se si comprende questo, il corpo può tradirci.  A volte questo tradimento è privato; solo loro sono consapevoli che il loro cuore sta battendo velocemente e si sta contraendo con tanta forza che cominciano a vacillare.

Per altri le risposte sono più aperte. Possono tremare. Arrossire in volto e iniziare a sudare nelle mani. Altri ancora tendono a impallidire e a sentire le vertigini, fino a sentirsi quasi svenire.  

Tale processo di neurocezione spiegherebbe il perché un bambino reagisca amorevolmente alla persona familiare che lo accudisce ma pianga di fronte a un estraneo che si avvicina; o perché apprezzi l’abbraccio affettuoso di un genitore e interpreti lo stesso abbraccio da parte di un estraneo come un’aggressione.

La Sicurezza nei bambini(e non solo)

Il gioco come conoscenza del mondo e degli altri

Quando due bambini ai primi passi si incontrano in uno spazio di gioco con la sabbia:

E’ possibile che decidano che la situazione e l’altro bambino sono sicuri se lo spazio di gioco è un territorio familiare, se i loro secchielli e le palette sono più o meno ugualmente attraenti , e se entrambi i bambini hanno le stesse dimensioni.

I due bambini possono allora esprimere comportamenti positivi di coinvolgimento sociale: in altre parole, possono iniziare a giocare.

Il “giocare bene” accade naturalmente se la nostra neurocezione rileva sicurezza e promuove gli stati fisiologici che supportano il comportamento sociale.

Il comportamento pro-sociale, tuttavia, non avrà luogo se la nostra neurocezione fraintende le indicazioni ambientali e innesca stati fisiologici che supportano strategie difensive.

Dopo tutto, “comportarsi bene” non è un comportamento appropriato o adattivo in situazioni pericolose o di minaccia mortale. In queste situazioni gli esseri umani (come altri mammiferi) reagiscono con sistemi difensivi neurobiologici più primitivi.

 Per creare relazioni gli esseri umani devono dominare tali reazioni difensive per instaurare, saldare e formare legami sociali durevoli. Gli esseri umani hanno dei sistemi neurocomportamentali adattivi sia per i comportamenti pro-sociali che per quelli difensivi.  

La Sicurezza nelle relazioni interpersonali

Secondo la teoria polivagale del Dr. Stephen Porges, la sicurezza è fondamentale per gli esseri umani per funzionare bene, essere creativi e connettersi con gli altri. Quando le persone sono gentili, questo crea uno spazio per la co-regolamentazione. Affinché la connessione tra due persone sia di supporto e promuova la co-regolazione dello stato fisiologico, i segnali espressi devono comunicare sicurezza e fiducia. Questi segnali di sicurezza aiutano a calmare il sistema nervoso autonomo. Il cambiamento dello stato fisiologico aiuta a creare relazioni sicure e di fiducia.

La teoria polivagale mira a spiegare le reazioni dell’uomo in situazioni di pericolo. L’attivazione immediata del sistema di difesa genera una risposta che non è mediata dalle zone corticali, dalle funzioni superiori, ma che si sviluppa nella parte evolutivamente più antica del cervello, il tronco encefalico.

Esistono due principali branche del sistema parasimpatico appartenenti a periodi diversi della nostra storia filogenetica:

  • un circuito vagale più nuovo e mielinizzato (ventrovagale) che ha fibre afferenti agli organi sopra-diaframmatici e che guida i muscoli del volto, della faringe, dei polmoni, del cuore e determina la nostra capacità di esprimere le emozioni con il volto, la voce, la prosodia e il respiro;
  • poi c’è un circuito vagale più antico (dorsovagale) che ha fibre afferenti agli organi sotto-diaframmatici e che ha un ruolo importante del mantenere l’omeostasi e il controllo delle funzioni viscerali di base (stomaco, intestino tenue, colon e vescica).

Come funzionano questi circuiti in situazioni di pericolo?

In condizioni di pericolo il circuito ventrovagale ha un effetto calmante sul cuore, riduce la reattività simpatica e promuove comportamenti di ingaggio sociale;

mentre al contrario questo secondo circuito più antico in condizioni di pericolo ha un’unica risposta difensiva da mettere in campo: il collasso (shut down), risposta che abbiamo ereditato dai rettili ma che può essere potenzialmente letale oggi nell’uomo.

Quando il nostro sistema nervoso autonomo è continuamente impegnato in attività difensive, come può accadere in situazioni traumatiche o di stress prolungato;

tutto ciò può diventare potenzialmente dannoso per la nostra salute fisica e mentale.

Riassumendo…

 Secondo la Teoria Polivagale (compreso il concetto di neurocezione), la nostra gamma di comportamenti sociali è limitata dalla nostra fisiologia umana, che si è evoluta a partire da quella di altri vertebrati più primitivi.

Quando siamo spaventati dipendiamo dai circuiti neurali che si sono evoluti per fornire a vertebrati più primitivi comportamenti difensivi adattivi.

Tali circuiti neurali forniscono meccanismi fisiologici che organizzano in modo riflesso comportamenti di mobilizzazione o immobilizzazione prima che noi siamo consapevoli coscientemente di quanto sta succedendo.

Quando invece la neurocezione ci dice che l’ambiente è sicuro e che le persone in questo ambiente sono affidabili, i nostri meccanismi di difesa vengono disattivati. Ci possiamo allora comportare in modo da incoraggiare l’ingaggio sociale e l’attaccamento positivo.

Cosa possiamo fare (psicologi,genitori,insegnanti ect.) con queste informazioni?

Creare nuovi paradigmi di intervento psicologico

Focalizzarsi su comportamenti a base biologica, comuni a tutti gli esseri umani, permette ai terapeuti di immaginare nuovi paradigmi di intervento per aiutare i bambini ed adulti ;

quando il comportamento sociale ed attaccamento siano compromessi, e per promuovere e sostenere la salute psicologica.

In ogni circostanza di Vita…

Nell’educazione… nel lavoro…nelle relazioni…

È possibile “alterare” l’ambiente in cui ci si prende cura di loro in modo da farlo apparire (ed essere) più sicuro per i bambini e meno capace di evocare risposte di mobilizzazione o immobilizzazione.

Possiamo anche intervenire direttamente sui bambini, esercitando la regolazione neurale delle strutture del tronco cerebrale, stimolando la regolazione neurale del sistema dell’ingaggio sociale e incoraggiando il comportamento sociale positivo.

Grazie

Dott.ssa Donatella Valsi

Consulenza e/o Sostegno Psicologico Individuale e di Coppia in modalità Online ed a Roma

Se hai la necessità di iniziare un percorso psicologico, puoi contattarmi

Fonti:
]]>
1461