Emozioni – Dott.ssa Donatella Valsi https://www.sentirepsicologia.it Psicologa Clinica - Individuale e di Coppia - Roma Nomentana - Montesacro - Guidonia e Online Sat, 11 May 2024 15:01:48 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://i0.wp.com/www.sentirepsicologia.it/wp-content/uploads/2019/12/cropped-profile.png?fit=32%2C32&ssl=1 Emozioni – Dott.ssa Donatella Valsi https://www.sentirepsicologia.it 32 32 170221724 Il senso di colpa : conoscerlo per superarlo https://www.sentirepsicologia.it/2022/06/08/il-senso-di-colpa-psicologa/ Wed, 08 Jun 2022 17:27:16 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=1745

Provare questa emozione dolorosa può non essere semplice: esplorare il nostro senso di colpa può aiutarci a conoscere meglio noi stessi, accettarci per come siamo e poter rimediare per il futuro.

Senso di Colpa Psicologa Roma Online

Molto spesso nella nostra vita possiamo provare il senso di colpa; sentiamo questa specifica emozione negativa e dolorosa, accompagnata da pensieri come:

“ Non ho fatto quella cosa…”; “Mi sento in colpa per averl* ferit*…”; “ Stava male e non sono riuscit* ad aiutarl*”.

Ti è successo anche a te questo?

Se la risposta è sì, (ma anche se è no)…questo articolo ha l’intento di esplorare il senso di colpa poiché  la sua conoscenza può permetterci di scoprire maggiormente noi stessi, il nostro mondo interiore, e di seguito, poterlo accettare e supere in modo ottimale.

Cos’è il senso di colpa?

Il senso di colpa è un’emozione morale ovvero intimamente legata alle nostre relazioni con gli altri  facilitando anche la cooperazione con il prossimo; Più specificamente, Frank (1988) ha suggerito che le emozioni morali come il senso di colpa si sono evolute per guidare il nostro comportamento e controllare il nostro impulso a perseguire ricompense immediate, rafforzando così il comportamento pro-sociale. 

Difatti,le emozioni morali influenzano profondamente il nostro processo decisionale e regolano sostanzialmente i nostri comportamenti sociali.

Vergogna & Senso di Colpa: simili o dissimili?

La Vergogna ed Il senso di colpa sembrano equivalenti e quindi le loro differenze sono costantemente trascurate da molti; in realtà, portano a comportamenti o tendenze comportamentali contrastanti: la vergogna spinge le persone a nascondere o negare le loro malefatte mentre il senso di colpa spinge le persone a correggere i loro errori. 

Proviamo vergogna o senso di colpa in relazione ad uno specifico evento: una persona deve prima capire che ha fatto qualcosa di sbagliato o ha l’intenzione di fare qualcosa di sbagliato, cioè deve avere la conoscenza del bene e del male.

In presenza di un’azione e conseguenza spiacevole o meglio “Se il male fosse stato fatto”, una persona incline alla vergogna sceglierebbe o tenterebbe di nascondere o negare il suo illecito mentre una persona incline al senso di colpa sceglierebbe o tenterebbe di modificare o compensare il suo illecito .

Quindi la vergogna e il senso di colpa ci spingono a prendere decisioni morali diverse che suscitano diverse soluzioni comportamentali per i nostri “misfatti”.

Non è chiaro perché gli esseri umani abbiano due emozioni morali apparentemente simili ma fondamentalmente diverse allo stesso tempo e come il senso di colpa non abbia sostituito la vergogna nelle popolazioni umane.

La vergogna è più dolorosa?

Come la vergogna e il senso di colpa si siano evoluti nell’uomo è ancora una questione aperta.

 La vergogna, secondo la ricerca scientifica, è un’emozione più dolorosa del senso di colpa :

E tu sei d’accordo?

La vergogna è associata a vari sintomi disadattivi e comportamentali come nei disturbi alimentari e di autolesionismo; più in avanti in questo articolo, si approfondirà il loro ruolo per quanto concerne la salute mentale.

Il senso di colpa come promotore relazionale

D’altra parte, ci sono prove che dimostrano che la colpa è un’emozione morale più adattiva nella vita sociale, che funziona come un potenziatore di relazioni.

L’origine del senso di colpa

Ti sei mai chiesto a quale età iniziamo a provare il senso di colpa?

Per rispondere a questa domanda, Il senso di colpa è stato esaminato in quasi tutte le fasce d’età, dai bambini piccoli, agli adolescenti fino agli adulti.

Secondo Kochanska et al., “la maggior parte degli sviluppisti crede che … i bambini piccoli iniziano ad essere chiaramente consapevoli delle loro trasgressioni, comportamenti scorretti o comportamenti scadenti” all’età di 2 anni (Kochanska et al., 2002, p. 461). 

Ulteriori studi di Ferguson, Stegge e Damhuis (1991) hanno affermato che a 8 anni il senso della moralità di un bambino si sposta da un rispetto unilaterale per l’approvazione o la disapprovazione dell’autorità, a uno basato sul rispetto reciproco per se stessi e gli altri.

In sintesi, all’età di 2 anni,il bambino può sentirsi in colpa e più avanti, intorno gli 8 anni di età assume valenze reciproche anziché unilaterali.

Senso di Colpa come fulcro di sé

L’auto-messa a fuoco si riferisce a una componente di colpa in cui il senso di sé è il fulcro dell’esperienza. Cioè, l’esperienza del senso di colpa coinvolge esplicitamente se stessi, la propria immagine di sé o la propria identità. La definizione di colpa di Klass (1987) contiene chiaramente questa componente quando dice che “la colpa implica l’auto-rimprovero” (p. 36). Allo stesso modo, Johnson e colleghi(1987) si riferiscono al senso di colpa come “un sentimento di autostima negativa” (p. 359).

Senso di colpa e gli Altri

Al centro di questo aspetto del senso di colpa c’è la preoccupazione per le altre persone o per ciò che gli altri potrebbero pensare( persone reali o immaginarie). Un esempio di questo è evidente nella definizione di O’Connor et al. del 1997 che si riferisce a una componente di colpa in cui

“le persone si vedono attraverso gli occhi di qualcuno che credono li odi”.

Il senso di colpa, può manifestarsi non solo in presenza degli altri o immaginando altre persone ma come esperienza interiore individuale; ovvero è un’esperienza privata che non coinvolge altre persone o ciò che potrebbero pensare. La definizione di Johnson et al. (1987) contiene chiaramente questa componente quando si afferma che

“il senso di colpa è un sentimento … senza alcun bisogno di udienza” (p. 359).

Senso di colpa & Azioni/Inazioni

Manifestando uno specifico comportamento, attività, azioni o inazione (cioè, incapacità di agire quando è richiesta un’azione), possiamo provare il senso di colpa. Tangney e colleghi, evidenziando l’affermazione che

con la colpa “l’oggetto della preoccupazione è qualche azione specifica (o incapacità di agire” (1992, p. 469).

Senso di colpa : la voce della nostra coscienza

L’adattabilità fa parte del senso di colpa in quanto è un costrutto positivo che porta a risultati positivi. Il senso di colpa adattivo coinvolge processi che motivano un individuo a evitare trasgressioni simili in futuro. Il carattere adattivo della colpa è evidente nella definizione di Williams e Bybee (1994), che afferma che

la colpa “può riflettere una coscienza sana e può servire da deterrente contro le malefatte anticipate” (p. 617).

Trasgressione & Colpa

Possiamo provare questa emozione quando si verifica una  trasgressione ovvero ci si riferisce all’idea che l’individuo abbia violato il senso di giusto e sbagliato anche verso gli altri.

Ad esempio, la definizione di O’Connor, Berry, Weiss, Bush e Sampson (1997) ha definito

la colpa come “affetto doloroso derivante dalla convinzione che uno abbia ferito un altro” (p. 74).

“Scusami per come mi sono comportat*…”

Il rimorso implica l’idea che la colpa implichi la costrizione a scusarsi o confessare. Qui, l’esperienza della colpa è segnata dal rimorso e dal dolore. Un esempio di questa componente viene dalla definizione di Klass(1987), dove ha affermato che

la colpa comporta “rimorso per i propri pensieri, sentimenti o azioni” (p. 36).

Invece, La riparazione si riferisce a un bisogno o motivazione per riparare, correggere o fare ammenda per ciò che è stato fatto di sbagliato. Sperimentare questa componente di colpa comporta una spinta ad annullare i danni. La definizione di Ferguson et al. s( 1991) riflette questa caratteristica, affermando che

la colpa implica un “desiderio di fare ammenda” (p. 829). Inoltre è stato anche suggerito che la colpa include un focus sulle “possibili riparazioni” (p. 209).

Il suo ruolo per la Salute Mentale

Il senso di colpa,può essere implicato per insorgenza e la gravità di alcuni disturbi mentali come nel caso della depressione e del Disturbo Ossessivo Compulsivo;

Questa emozione potrebbe essere disadattiva e non funzionale per il benessere psicofisico personale.

Il senso di colpa disadattivo coinvolge processi che riducono la motivazione a impegnarsi in comportamenti costruttivi. Un chiaro esempio è evidente nella definizione di colpa di Jones, Schratter e Kugler (2000) come “avere … conseguenze disadattive” (p. 1039). Harder e Greenwald (1999) hanno anche caratterizzato la colpa come disadattiva quando hanno dichiarato che la colpa ha “caratteristiche patogenetiche” (p. 272).

Si raccomanda se si ha la necessità, di rivolgersi ad un professionista sanitario per avere supporto e cura.

E’ possibile superare il senso di colpa?

Come abbiamo anticipato all’inizio, provare questa specifica emozione può essere fonte di crescita e di conoscenza,  permettendomi di comprendere i miei errori e poter in futuro riparare;in alcune circostanze, non è però così facile poter accettare ciò che è successo, in particolare quando abbiamo ferito chi tenevamo; possiamo in taluni casi, concederci di perdonarci considerando anche gli aspetti “meritevoli” di noi.

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Dott.ssa Donatella Valsi – Psicologa Clinica

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Fonti:

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Emozioni Secondarie : Conosciamole https://www.sentirepsicologia.it/2021/03/15/emozioni-secondarie-conosciamole/ Mon, 15 Mar 2021 18:25:58 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=1072 L’ articolo esplora le diverse emozioni definite secondarie dalla psicologia e consiglia cosa fare per divenire maggiormente coscienti del proprio mondo emotivo
Emozioni secondarie psicologa roma

In un precedente articolo, abbiamo esplorato l’importanza delle emozioni nella nostra vita e come queste ci permettono di comunicare sia a noi stessi che agli altri ciò che proviamo e pensiamo.

Più nello specifico, abbiamo approfondito :

Le emozioni si possono categorizzare ?

Abbiamo indagato come la scienza in ambito psicologico racchiude le emozioni in due macro-categorie:

Le Emozioni Primarie

Sono chiamate così perché sono innate e provate da tutte le popolazioni del mondo ovvero sono universali.

Quali sono le emozioni primarie?

                                         Rabbia,Paura,Tristezza,Gioia

Sorpresa,Disprezzo,Disgusto…

Le emozioni Secondarie

Sono emozioni più complesse che si originano dalla combinazione delle emozioni primarie, quelle appena descritte, e si sviluppano nel corso del tempo e con l’interazione sociale.

Possono essere sperimentate mediante l’introspezione o l’autocoscienza personale.

Quando compaiono le emozioni secondarie?

A partire dai 2 anni si sviluppa nel bambino una prima forma di autocoscienza e di introspezione che lo pone in grado di percepirsi come possibile oggetto delle attenzioni e dell’osservazione altrui.

A livello comportamentale tale stadio è caratterizzato dalla capacità del bambino, ad esempio, di riconoscere la propria immagine allo specchio: il riconoscimento allo specchio rappresenta dunque uno stadio evolutivo cruciale per diversi approcci teorici psicologici come la psicoanalisi e di stampo cognitivo.

Le emozioni secondarie implicano il concetto che una persona ha di sé.

Quali sono le emozioni secondarie?

Allegria, Invidia, Vergogna…

Ansia, Rassegnazione, gelosia

Speranza, colpa, orgoglio…

rimpianto,offesa,nostalgia

rimorso,delusione…   

…(e naturalmente molte altre).

Focalizziamoci su ognuna di queste emozioni secondarie …

L’ American psycological Association (APA) conferisce ad ognuna le seguenti definizioni:

Invidia

E’ un’emozione negativa di malcontento e risentimento generata dal desiderio per i beni, gli attributi, le qualità o le conquiste di un altro (il bersaglio dell’invidia).

A differenza della gelosia, con la quale condivide certe somiglianze e con la quale viene spesso confusa, l’invidia deve coinvolgere solo due individui – l’invidioso e l’invidiato – mentre la gelosia implica sempre un trio.

Vergogna

E’ un’emozione autocosciente altamente spiacevole derivante dalla sensazione che ci sia qualcosa di disonorevole, immodesto o indecoroso nella propria condotta o nelle proprie circostanze.

È tipicamente caratterizzato dal ritiro dal rapporto sociale – ad esempio, nascondendo o distraendo l’attenzione di un altro dalla propria azione vergognosa – che può avere un profondo effetto sull’adattamento psicologico e sulle relazioni interpersonali.

La vergogna può motivare non solo il comportamento evitante, ma anche la rabbia difensiva e di ritorsione.

La ricerca psicologica riporta costantemente una relazione tra la propensione alla vergogna e una serie di sintomi psicologici, tra cui depressione, ansia, disturbi alimentari, sociopatia subclinica e bassa autostima.

Si teorizza anche che la vergogna svolga una funzione adattativa più positiva regolando esperienze di interesse ed eccitazione eccessivi e inappropriati e diffondendo comportamenti sociali potenzialmente minacciosi.

Appare il senso di colpa.

Ansia

E’ un’emozione caratterizzata da apprensione e sintomi somatici di tensione in cui un individuo anticipa un pericolo, una catastrofe o una sfortuna imminenti.

Il corpo spesso si mobilita per affrontare la minaccia percepita: i muscoli diventano tesi, la respirazione è più veloce e il cuore batte più rapidamente.

L’ansia può essere distinta dalla paura sia concettualmente che fisiologicamente, sebbene i due termini siano spesso usati in modo intercambiabile.

L’ansia è considerata una risposta orientata al futuro e ad azione prolungata ampiamente focalizzata su una minaccia diffusa, mentre la paura è una risposta appropriata, orientata al presente e di breve durata a una minaccia chiaramente identificabile e specifica.

Per maggiori approfondimenti può consultare i seguenti articoli:

Rassegnazione

E’ un atteggiamento di arrendersi alla propria situazione o ai propri sintomi.

Gelosia

E’ un’emozione negativa in cui un individuo si risente di una terza parte che può sembrare (o è probabile che porti via) gli affetti di una persona cara.

La gelosia richiede un triangolo di relazioni sociali tra tre individui: colui che è geloso, il partner con cui l’individuo geloso ha o desidera una relazione e il rivale che rappresenta una minaccia preventiva a quella relazione.

Le relazioni romantiche sono la fonte prototipica della gelosia, ma qualsiasi relazione significativa (con genitori, amici, ecc.) è in grado di produrla.

Differisce dall’invidia in quanto tre persone sono sempre coinvolte.

Speranza

E’ un’aspettativa di avere esperienze positive o che una situazione potenzialmente minacciosa o negativa non si concretizzerà o alla fine si tradurrà in uno stato di cose favorevole.

La speranza è stata caratterizzata nella letteratura psicologica in vari modi, anche come forza del carattere; un’emozione; una componente della motivazione che è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi; un meccanismo che facilita la gestione di perdite, malattie e altri stress significativi; o una combinazione integrata di queste caratteristiche.

Nostalgia

E’ un desiderio di tornare a un periodo o condizione di vita precedente ricordato come migliore del presente in qualche modo.

Può anche manifestarsi come il desiderio di tornare in un luogo in cui ci si sente emotivamente legati (ad esempio, casa o terra natale).

Rimorso

E’ un forte senso di colpa e rimpianto per un’azione passata.

E’ possibile avere una maggiore conoscenza e consapevolezza delle nostre emozioni?

La risposta è Si.

La Mindfulness può aiutarci nell’esplorazione delle nostre sensazioni corporee, pensieri ed emozioni .

La scrittura terapeutica,invece, è un altro strumento che possiamo utilizzare per focalizzarci non solo su quanto ci accade ma soprattutto su come viviamo ciò che ci accade.

Grazie

Dott.ssa Donatella Valsi

Fonti
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Capire il proprio mondo emotivo https://www.sentirepsicologia.it/2020/12/14/emozioni-psicologa-guidonia/ Mon, 14 Dec 2020 19:21:57 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=1024 L’articolo tratta come sia importante conoscere se stessi conoscendo le proprie emozioni per il benessere psicofisico e relazionale
Conoscere Emozioni psicologia

Ho scelto come argomento per questo articolo  “ capire il proprio mondo emotivo” perché trovo sia molto importante imparare a conoscere noi stessi, e le emozioni possono rappresentare dei validi segnali che il mio corpo e la mia mente mi inviano per parlarmi dei miei bisogni e desideri e dunque di agire per raggiungerli.

Nei precedenti articoli abbiamo parlato delle emozioni e della loro importanza verso noi stessi e per le nostre relazioni interpersonali.

Cosa sono le emozioni?

Possiamo iniziare a capire cosa sono le emozioni, basandoci e riflettendo sull’origine del termine.

L’etimologia della parola emozione è da ricondursi al latino “emovère” ( ex = fuori + movere = muovere ),significa letteralmente “ portare fuori”, smuovere.

Da ciò posso dire che le emozioni sono presenti da dentro di noi e si manifestano all’esterno.

Cosa sono le emozioni? Continua a leggere l’articolo qui

Le emozioni…

Infatti, le emozioni comportano dei cambiamenti corporei non solo interni ma anche visibili e consentono di comunicare l’esperienza emotiva e anche di  riflettere su di essa.

Perché le emozioni sono così importanti?

Ci forniscono informazioni per comprendere i nostri stati emotivi.

Non solo mi  consentono di difendermi ma mi aiutano a comprendere i miei stati emotivi ed a relazionarmi con gli altri facendo trasparire le mie espressioni emotive.

Le emozioni come comunicazione con l’altro

Queste sono assolutamente fondamentali per costruire le relazioni di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.

La nostra capacità di sentire ed esprimere noi stessi è fondamentale per  amicizie di successo , relazioni sentimentali , per la genitorialità e il nostro impatto e successo sul lavoro.

Inoltre le emozioni mi aiutano a capire lo stato emotivo delle persone circostanti.

Mi permettono a relazionarmi con gli altri.

Infatti, facendo trasparire le mie espressioni emotive posso entrare in relazione con le persone e questo mi permette di comunicare.

Difatti,le relazioni interpersonali che ci trasmettono tranquillità, ci fanno sentire a nostro agio,ci permettono di stabilire una connessione emotiva con quella particolare persona, ci fanno vivere un’esperienza emotiva positiva.

Approfondimento : La Costruizione delle relazioni interpersonali

Apprezzare noi stessi…

Bellezza è apprezzare se stessi.

Quando ami te stessa,quello è il momento in cui sei più bella.

(Zoe Kravitz)

Conoscere le proprie emozioni: accettare ciò che proviamo

Negli articoli precedenti, ho illustrato la diversità delle emozioni che tutti noi possiamo sperimentare: possiamo passare dall’esprimere un’emozione con valenza positiva come la gioia o la sorpresa o un’emozione con valenza negativa come rabbia e paura.

Quando proviamo un’emozione negativa, soprattutto se questa data emozione perdura per diverso tempo e influisce negativamente sulla nostra vita, possiamo ulteriormente aggravare, amplificare la situazione;

ad esempio, possiamo iniziare a detestare l’emozione negativa provata;

possiamo iniziare ad identificarci con quella emozione e se continuiamo a non accettarla , possiamo finire perfino a non accettare noi stessi.

Come possiamo accettare le emozioni?

Accettare le emozioni così come sono

Probabilmente, per qualsiasi motivo, potremo ignorare l’emozione che proviamo.

Per esempio, un vigile del fuoco, potrebbe ignorare l’emozione di paura e di dolore che prova mentre è intento a spegnere un incendio; ma se in alcune circostante, evitare le proprie emozioni potrebbe dimostrarsi una strategia di difesa fondamentale e funzionale per l’attività che stiamo svolgendo, in altre situazioni, evitare ciò che l’emozione vuole dirci, segnalarci, potrebbe non funzionare!

Infatti, L’espressione emotiva è fondamentale per la nostra salute fisica, la salute mentale e il benessere generale.

Una sana espressione emotiva è collegata a una migliore capacità di gestire lo stress e gestire il dolore , nonché a una migliore funzione immunitaria.

Quindi esprimere efficacemente le nostre emozioni, non solo ci aiuta a fronteggiare lo stress e il dolore , inoltre, mi permette di godere di una buona salute psicofisica.

Piccoli consigli per gestire le Emozioni

Di seguito, vengono illustrati delle indicazioni utili.

1️⃣ Spegni il cellulare, la tv, qualunque cosa sia fonte di distrazioni e RALLENTA : essere in continuo movimento è uno dei modi possibili che usiamo per non sintonizzarci e sentire le nostre emozioni.

2️⃣ Entra in contatto con il tuo corpo

3️⃣ Riconosci le tue emozioni, dargli un NOME e se vuoi, Parla ad Alta Voce per prendere maggiormente coscienza di te

4️⃣ Che sia Rabbia, Gioia, Paura, Tristezza… Accettalo! Infatti ciò che sentiamo non è ne buono né cattivo, tutto ciò è determinato dalle nostre percezioni, rappresentazioni personali, dai nostri atteggiamenti.

5️⃣Infine, Ascoltati e comprendi se hai la necessita di un supporto come un percorso psicologico o attività di rilassamento, consapevolezza e meditazione!

Mente-Corpo-Emozioni

Ogni pensiero crea un colore,
e quel colore viene trasferito anche al corpo.
Quando la tua mente è felice, il tuo viso si illumina.
Non avvelenarti con pensieri cattivi.
Pensa bene, starai bene.
Pensa male, starai male.

Dipende tutto dai tuoi pensieri.
Più rimurgini un pensiero negativo,
tanto più esso viene rafforzato.
Se lo ignori, lo farai morire di fame.
Se i tuoi pensieri saranno impuri, il tuo corpo,
la tua mente, la tua vita, saranno impuri.
Diventi quello che pensi.
Allena i tuoi occhi a vedere sempre
il lato positivo di ogni cosa.
Coltiva il positivo.

(Swami Satchidananda)

Emozioni e Immunologia

Esattamente l’affetto e l’emozione sono definiti come “una parte essenziale del processo di interazione di un organismo con gli stimoli”.

Simile all’affetto, la risposta immunitaria è lo “strumento” che il corpo usa per interagire con l’ambiente esterno.

Grazie alla risposta emotiva e immunologica, impariamo a distinguere tra ciò che ci piace e ciò che non ci piace, a contrastare un’ampia gamma di sfide e ad adattarci all’ambiente in cui viviamo.

Recenti prove hanno dimostrato che l’emotività e i sistemi immunologici condividono più di una somiglianza di funzioni.

Ricerca Scientifica

Più precisamente, questo nuovo campo di ricerca di “immunologia affettiva” (www.affectiveimmunology.com) è distinto rispetto al più ampio campo della psiconeuroimmunologia e collega specificamente la risposta immunitaria alle emozioni e al comportamento e viceversa.

Obiettivi


La ricerca in questo campo consentirà una migliore comprensione e apprezzamento delle basi immunologiche dei disturbi mentali e del lato emotivo delle malattie immunitarie.

Fonte: https://www.dialogues-cns.org/contents-19-1/dialoguesclinneurosci-19-9/

Grazie

Dott.ssa Donatella Valsi

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Come affrontare la paura https://www.sentirepsicologia.it/2020/03/18/come-affrontare-la-paura/ Wed, 18 Mar 2020 19:15:25 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=603 In questo articolo si cerca di spiegare cos’è e come affrontare la paura nel modo giusto

Introduzione

Tutti noi abbiamo provato paura.

Anche più di una volta.

Di Cosa abbiamo paura ?

Diversi autori hanno scritto riguardo la paura.  

Esplora cosa dicono gli autori

Ognuno di noi vive la paura a suo modo. Ci sono diversi tipi di paura.

Paura di Fallire

La mia paura mi ostacola: non mi fa avanzare nelle mie “avventure”; non riesco ad affrontare la vita, non riesco ad affrontarmi.

Forse mi nascondo mediante la Paura?

I miei sogni, le mie aspirazioni, i miei progetti sono frenati da una mia emozione, la mia paura.

Paura della Solitudine

Abbiamo paura di essere soli,soli con noi stessi; guardarci dentro; scrutare gli abissi della nostra profondità,del nostro essere.

Pensiamo che la “compagnia” dell’ Altro possa renderci felici;

Certamente,questo può succedere, ma è bene anche godere della nostra compagnia, della conoscenza di noi stessi.

Paura di Agire

Ho paura di fare. Ho paura. Rimando al domani ciò che posso fare ora.

Il Tempo lo considero il mio salvatore ma rimando di vivere in questo preciso istante.

Le Paure…

In questa prima parte, ho voluto trasmettere i miei pensieri, la mia personale visione;

Ognuno di noi può interpretare le frasi di questi autori che ho scelto, secondo  la propria chiave di lettura.

Cos’è La Paura

La paura, come ho scritto in un precedente articolo, è un’ emozione fondamentale ai fini della sopravvivenza in una situazione pericolosa.

La situazione che noi interpretiamo come pericolosa può essere reale, evocata dalla memoria o prodotta dalla fantasia;

infatti, può lasciare molte tracce indelebili nella  mente, le quali possono riemergere in forma più o meno drammatica sia a livello cosciente che mediante i sogni.

La paura è una delle emozioni che noi consideriamo negative : cerchiamo di evitare  un’esperienza di pericolo che ci fa sentire impotenti, deboli ,spaventati.

Nonostante questo, la paura è importante per la nostra vita : ci indica come comportarci in una determinata situazione di pericolo per il nostro benessere vitale. Essa è tra le emozioni una delle più antiche e riveste un valore adattivo enorme.

In particolare…

Diversi dati, frutto del lavoro di molti ricercatori, in particolar modo , gli studi di John Bowlby, psicoanalista,hanno indicato che molte delle nostre paure rispondono a meccanismi innati, tentando di produrre risposte adattative di allarme e di salvaguardarci dai possibili pericoli.

Difatti la paura non è solo un’emozione primaria molto potente, che iscritta nel nostro patrimonio genetico,contribuisce a strutturare il nostro sistema nervoso e a determinare le nostre scelte;

ma può assumere volti molto diversi in contesti differenti. E’ dalla stessa matrice infatti che si originano sia il panico che il coraggio.

Cosa ci succede quando abbiamo paura?

Generalmente, quando viviamo una forte paura, ci guardiamo intorno,non ci muoviamo, possiamo addirittura tremare, piangere ed allontanarci dalla fonte della nostra paura.

Si verificano una serie di manifestazioni corporee come: bocca secca, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, motilità intestinale, tensione muscolare, aumento della sudorazione. 

Quando si prova paura ci troviamo ad un incrocio, dobbiamo prendere una decisione: lottare o scappare, due opposti che esemplificano la scelta tra evitare e affrontare i problemi.
Esistono, infatti, strategie di “monitoraggio” o di “negazione” del problema o dell’evento problematico; ci sono, infatti, modi di affrontare il pericolo che comportano un suo diretto controllo, altri che invece si basano sul prendere le distanze da esso, in senso reale oppure psicologico.

Quanto dura la paura?

Dura quel tanto che è necessario e poi scompare.

Può accadere che invece di tornare in un stato di calma , continuiamo a provare disagio anche quando il pericolo è passato; possiamo continuare a ripensare all’ evento temuto e di immaginare alla possibilità che il medesimo evento possa ripresentarsi nella nostra vita.

In queste circostanze,possiamo agire con comportamenti incontrollati:

  • ad esempio, possiamo intensificare e modificare le nostre normali attività; tra queste possiamo mangiare più del solito, smettere di fare esercizio fisico

Possono subentrare preoccupazioni ed ansia nella nostra quotidianità.

Se la situazione ci determina un forte disagio, ci rallenta nella nostra vita, è bene pensare alla nostra salute psicofisica, rivolgendoci ad un professionista .

In basso, troverai delle indicazioni per affrontare la paura

Come Affrontare la paura
  1. Attività fisica:


L’esercizio fisico è uno strumento prontamente disponibile per la nostra salute e può aiutarci per contrastare la paura.

La ricerca scientifica ha svolto diversi studi e dimostrato come la paura può essere affrontata mediante lo sport.

  1. Inizia a vedere la paura come un’opportunità:

La paura può essere utilizzata come uno strumento per individuare i problemi e risolverli adeguatamente. È un’indicazione, un campanello d’allarme che ci mette in guardia verso qualcosa che ha bisogno della nostra attenzione. Quando il disagio della paura iniziale svanisce, esamina il tutto più attentamente per trarne insegnamento.

  1. Accettare di aver paura:

Può succedere che ignoriamo,giudichiamo e non ammettiamo di aver paura in una determinata situazione. Per affrontare e successivamente superare le nostre paure, è importante guardarle in faccia. Possiamo aiutarci ad accettare la paura,osservando questa emozione primaria, mediante l’osservazione consapevole ovvero tramite la pratica della mindfulness.

  1. Riconosci quando le paure prendono il sopravvento:

 È normale essere impauriti. Abbiamo paura quando facciamo un’attività per la prima volta; ad esempio, quando abbiamo iniziato a imparare ad andare in bicicletta, abbiamo provato probabilmente paura. Tuttavia, quando le paure cominciano ad assumere il controllo della nostra vita e interferiscono con lo svolgimento delle normali attività quotidiane, possono diventare  un problema.

E’ possibile superare o ridurre lo paura, se il caso lo consente tramite un percorso di consulenza e sostegno psicologico: sono degli interventi finalizzati ad accogliere la richiesta d’aiuto della persona.

Dott.ssa Donatella Valsi

Affronta la tua paura!
Aiuta gli altri ad affrontare le loro paure, se vuoi condividi l’articolo

Fonti

Anna Oliverio Ferraris (2013), Psicologia della paura: Nuova edizione riveduta e aggiornata,Bollati Boringhieri

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6557445/

http://www.psychomedia.it/pm/grpind/sport/gargiulo4.htm

https://www.stateofmind.it/tag/paura/

https://www.wikihow.it/Superare-le-Paure#Comprendere-la-Paura_sub

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Emozioni e Relazioni https://www.sentirepsicologia.it/2020/01/21/emozioni-e-relazioni/ Tue, 21 Jan 2020 17:38:47 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=459 Le emozioni positive e negative possono avere un ruolo fondamentale nelle relazioni interpersonali.

Emozioni e relazioni interpersonali

Le emozioni sono importanti nella nostra vita.

Ci forniscono informazioni per comprendere i nostri stati emotivi.

Inoltre le emozioni mi aiutano a capire lo stato emotivo delle persone circostanti.

Mi permettono a relazionarmi con gli altri.

Infatti, facendo trasparire le mie espressioni emotive posso entrare in relazione con le persone e questo mi permette di comunicare.

Cosa significa la parola ” relazione ” ?

La parola relazione deriva dal latino “relatio”,a sua volta da relatus, participio passato di referre  che significa riferire, riportare, stabilire un legame, un rapporto, un collegamento.

Questa parola può avere diversi significati a seconda della situazione nella quale viene usata.

Precisamente, faccio riferimento alla parola relazione, per indicare il legame tra due o più persone come la relazione di amicizia, di amore o altri tipi di legami.

Ogni emozione provata può avere significati diversi.

Abbiamo esplorato cosa sono le emozioni all’interno dell’articolo.

Abbiamo visto quali sono le emozioni definite primarie.

La rabbia, la paura,la tristezza, la gioia,la sorpresa,il disprezzo e il disgusto.

In questo articolo proviamo a chiederci :

Quale ruolo può avere ognuna di loro nelle relazioni?

Ogni emozione provata può avere un ruolo significativo a seconda di  una determinata circostanza.

Le emozioni possono essere determinate da esperienze positive o negative.

Quindi le emozioni positive e negative vissute in determinate circostanze hanno un ruolo importante nelle nostre relazioni interpersonali.

 Le emozioni comportano dei cambiamenti corporei non solo interni ma anche visibili.

Le emozioni ci consentono di comunicare l’esperienza emotiva agli altri.

Difatti,le relazioni interpersonali che ci trasmettono tranquillità, ci fanno sentire a nostro agio,ci permettono di stabilire una connessione emotiva con quella particolare persona, ci fanno vivere un’esperienza emotiva positiva.

Questo tipo di relazione ci può far provare emozioni di gioia, di sorpresa.

In alcune occasioni, possiamo vivere emozioni come la rabbia e la paura nelle relazioni interpersonali.

Come abbiamo visto nell’articolo cosa sono le emozioni:

La rabbia è esperita quando l’individuo si trova in uno stato di frustrazione, di fronte a difficoltà sentite come insormontabili e si può manifestare con l’aggressività;

invece la paura, è un’ emozione fondamentale ai fini della sopravvivenza in una situazione pericolosa.

Ogni emozione negativa provata nelle relazioni interpersonali ci permette di comunicare il nostro stato emotivo all’ altro e di segnalarci un probabile pericolo e difficoltà.

Ci permette di comunicare all’altro i miei stati emotivi di rabbia e di paura.

In alcuni casi le emozioni negative possono essere spropositate rispetto la circostanza.

Le emozioni sono molto importanti per il nostro benessere e per la qualità della nostra vita sia verso noi stessi e sia verso le nostre relazioni affettive, sociali e lavorative.

Pertanto, comprendere i nostri stati emotivi non è solo importante per noi per conoscerci.

Ma è importante anche conoscere quali stati emotivi comunichiamo agli altri in modo da creare relazioni di benessere e di permettere all’ altro di conoscerci.

In conclusione, abbiamo aperto una riflessione sulle emozioni, le quali possono avere un ruolo fondamentale nelle relazioni interpersonali.

Dott.ssa Donatella Valsi

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Cosa sono le emozioni https://www.sentirepsicologia.it/2020/01/02/cosa-sono-le-emozioni/ Thu, 02 Jan 2020 19:04:00 +0000 https://www.sentirepsicologia.it/?p=427 L’articolo tratta cosa sono le emozioni e spiega le sue componenti affettive,fisiologiche,cognitive e comportamentali nell’ individuo e il loro scopo nella nostra esistenza.

Cosa sono le emozioni

Ti invito a leggere questo breve testo per iniziare a spiegarti cosa sono le emozioni.

Buona Lettura!

 Il Sole si fa alto all’orizzonte e i suoi raggi entrano all’interno della stanza illuminando il suo viso e svegliandola; lentamente i suoi occhi si aprono ed Aurora comprende che il mattino è ben arrivato. Successivamente guarda l’orologio,vede che sono appena le 7 del mattino e decide così di alzarsi dal letto per aprire la finestra. La apre e guarda sorpresa il paesaggio circostante. Poi le sue labbra si muovono lentamente all’ insù e compare, radioso, il suo sorriso.

Da questa breve storia, quali emozioni possiamo capire che prova Aurora?

E quali Emozioni ci suscita questo testo in noi?

Cosa sono le emozioni?

Possiamo iniziare a capire cosa sono le emozioni, basandoci e riflettendo sull’origine del termine.

L’etimologia della parola emozione è da ricondursi al latino “emovère” ( ex = fuori + movere = muovere ),significa letteralmente “ portare fuori”, smuovere. Da ciò posso dire che le emozioni sono presenti da dentro di noi e si manifestano all’esterno.

Studi scientifici sulle emozioni…

Secondo gli studi di Plutchik,psicologo statunitense, le emozioni sono un insieme complesso mediato da sistemi neurali e ormonali che possono dare origine ad esperienze affettive,cognitive,fisiologiche e comportamentali.

Precisamente ogni nostra emozione si origina da un evento sia interno come ad esempio un nostro pensiero che esterno. Si verificano inoltre, una serie di modificazioni a livello del sistema nervoso come ad esempio la temperatura corporea aumenta e comportamentali.

Inoltre le emozioni possono essere determinate da esperienze positive o negative e dal loro grado di attivazione fisiologica attiva o passiva: ad esempio se ci sentiamo stanchi, avremo un’attivazione fisiologica più bassa rispetto se ci sentiremo riposati e pieni di energia.

Per di più possiamo osservare all’esterno e comprendere quali emozioni una persona davanti a noi sta provando in quel momento.

Ritornando al testo in alto, Aurora muove le labbra all’insù e compare sul suo volto un sorriso, questa espressione facciale mi fa capire che lei è felice.

Infatti, le emozioni comportano dei cambiamenti corporei non solo interni ma anche visibili e consentono di comunicare l’esperienza emotiva e anche di  riflettere su di essa.

Ci avvisano di come stiamo,se stiamo bene o meno.

Sono dei segnali che ci evidenziano se stiamo raggiungendo i nostri obiettivi personali, affettivi e interpersonali.

Altri studi scientifici…

Prendendo in considerazione altri studi sulle emozioni come la prospettiva evoluzionistica, le emozioni hanno un ruolo fondamentale a livello evolutivo ed adattativo all’ambiente circostante: servono a proteggerci determinando una reazione immediata dell’individuo a situazioni specifiche ai fini della sopravvivenza, a riconoscere i pericoli ed a difenderci da essi.

Infatti le espressioni emotive come ad esempio il sorriso sono manifestate da ogni persona nel mondo: persone molto distanti tra di loro e di etnie e culture diverse provano queste emozioni.

Questo è sorprendente!

Significa che le emozioni, le espressioni facciali sono universali

Pertanto i primi studi a proposito si riconducono alla fine del ‘800 da parte di Charles Darwin.

Rabbia,Paura,Tristezza,Gioia,Sorpresa,Disprezzo,Disgusto…

Emozione definizione psicologia

Qual è ora la tua emozione?

Se proviamo a descrivere queste emozioni,potremo etichettarle in questo modo:

La prima è la rabbia che è esperita quando l’individuo si trova in uno stato di frustrazione, di fronte a difficoltà sentite come insormontabili e si può manifestare con l’aggressività;

La paura,è un’ emozione fondamentale ai fini della sopravvivenza in una situazione pericolosa;

La terza emozione ovvero la tristezza si prova quando noi viviamo una perdita o non raggiungiamo i nostri obiettivi ;

La gioia provata da Aurora, è uno stato d’animo positivo provato da chi si sente soddisfatto nella propria vita;

La sorpresa, si origina da un evento inaspettato, e può essere seguito dalla paura o dalla gioia, a seconda delle circostanze;

Il disgusto si verifica quando proviamo un’ avversione verso qualcosa o qualcuno;

Infine il disprezzo si prova quando rifiutiamo persone o cose.

Riassumendo le sette emozioni appena descritte sono le nostre emozioni primarie.

Sono chiamate così perché sono innate e provate da tutte le popolazioni del mondo ovvero sono universali.

In aggiunta esistono anche emozioni più complesse che si originano dalla combinazione delle emozioni primarie,quelle appena descritte, e si sviluppano nel corso del tempo e con l’interazione sociale.

Possono essere sperimentate mediante l’introspezione o l’autocoscienza personale.

In conclusione le emozioni primarie universali sono provate da tutti noi in ogni parte del mondo.

In seguito alla crescita dell’individuo compaiono emozioni secondarie che sono più complesse,introspettive e sociali.

Esse sono legate a componenti affettive,cognitive,fisiologiche e comportamentali ed hanno un ruolo importante per l’adattamento all’ambiente e per la sopravvivenza. Di fatto non solo mi consentono a difendermi ma mi aiutano a comprendere i miei stati emotivi ed a relazionarmi con gli altri facendo trasparire le mie espressioni emotive.

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